Il Global Wellbeing Survey 2021 sostiene che l′82% delle aziende considera il benessere dei dipendenti una priorità. Malgrado sia assodato che ansia, stress e burnout siano fattori che influenzino benessere e produttività, solo il 55% possiede una strategia a riguardo.
In diversi casi nonostante l'accertata rilevanza in termini di performance, si fa ancora fatica ad intraprendere azioni concrete per tutelare e accrescere il benessere lavorativo. Una buona occasione che può riunire molti ingredienti, ci viene proprio dalla formazione in azienda.
O meglio dalla sua modalità di erogazione.
Il punto essenziale risiede in un concetto semplice: non si può pretendere di chiedere ai propri collaboratori di superare la propria comfort zone se l'impostazione e il contenitore proposti sono gli stessi o quelli che si attendono i destinatari . Se è vero, come è vero, che insoddisfazione, immobilismo e stress incidono sui risultati economici, è tempo di realizzare progetti con alla base questi propositi.
Bisogna individuare e circondarsi di profili che abbiano in mano e in testa, due grandi ed essenziali skill: innovazione e creatività. Ciò è imprescindibile per chi fa comunicazione, hr, vendita, produzione e deve progressivamente riguardare chi fa formazione.
La formazione esperienziale influisce positivamente in quanto contiene lo smantellamento degli schemi e una serie illimitata di strategie per scardinare i fattori appena citati. Ho già manifestato in più occasioni quanto sia indispensabile e anche rispettoso per chi legge, fornire esempi concreti a seguito di quanto teoricamente sostenuto. Provo a farlo anche questa volta. Anche se credo che sia ancora più avvincente offrire dei concetti che possano aprire propri esempi o nuove produzioni di idee.
Una chiave di lettura può essere data dal pensiero di legare la formazione aziendale ad eventi quotidiani che da sempre sono oggetto di divertimento e aggregazione (che notoriamente sono nemici di stress e immobilismo). Seppur apparentemente banale, questa posizione di partenza può fornire qualche stimolo e arrivare a realizzare qualcosa di interessante ed efficace.
La formazione esperienziale fonda la sua essenza sulla creatività. E allora andiamo!
Nell'articolo precedente ho scritto che si forma bene se si sorprende bene. È vero anche che si produce bene se si fa stare bene. Oggi innovazione e creatività devono introdursi in numerosi DNA per rendere un gruppo vincente e la formazione aziendale non può esserne esonerata. Il formatore deve costruirsi un contenitore costantemente innovativo per rendere efficace le sue aule. Ho visto emozionarsi persone solo perché hanno ricevuto un opuscolo in regalo al termine di una sessione formativa. Il coinvolgimento emotivo è enorme e attraverso la formazione aziendale assume migliaia di sfaccettature.
Per chi fa formazione la vera inversione di tendenza è non partire dai contenuti ma dalla modalità con cui si vogliono trasmettere.
In altri termini, una volta individuati gli elementi che vogliamo ridurre o eliminare, non bisogna fossilizzarsi su cosa dire affinché ciò accada ma facciamolo accadere subito.
Questa è una lettura che aiuta chiunque presenti un progetto, un programma promozionale o chi professa il cambiamento. Per concludere, partendo dai tre fattori negativi (insoddisfazione, immobilismo, stress), come posso formare essendo sicuro di demolirli già in aula? Strutturare una caccia al tesoro in un posto sconosciuto, i cui indizi e tappe si fondano sui contenuti da conquistare?
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